AMIANTO in Condominio : l'Amministratore ha l'obbligo di intervenire subito.

AMIANTO in Condominio : l'Amministratore ha l'obbligo di intervenire subito.

 

Accertare la presenza di amianto con accurata
ispezione e tecnologie a raggi infrarossi.

La vendita di materiali di amianto è fuori legge in Italia dal 1992.

Individuare la presenza di amianto nel condominio è difficile, perché è necessario eseguire un’accurata ispezione ed una valutazione
del rischio tramite un tecnico abilitato come da Legge 27.03.1992 n:à 2579; l’accertamento può essere di carattere visivo oppure
affidando ad un laboratorio specializzato le opportune analisi su un campione del manufatto.

La valutazione del campione del materiale, in una situazione di grave emergenza, potrebbe far emergere l’obbligo di intervenire
per l’amministratore, che può ordinare la bonifica in modo autonomo e poi presentare il consuntivo dei lavori per l’approvazione
all’Assemblea del Condominio.

I materiali che contengono amianto

Qui di seguito un elenco dei materiali che potrebbero contenere amianto :

  • tegole tipo marsigliese
  • lastre ondulate e piane, utilizzate comre coperture, pareti,tamponamenti e controsoffitti
  • pannelli tipo sandwich per costruzioni prefabbricate
  • serbatoi,cassoni per l’acqua, vasche, vasi di espansione per impianti riscaldamento
  • canne fumarie, comignoli, gronde, discendenti
  • tubazioni per scarichi, fognatura ed acqua potabile.

Il caso: durante i lavori di ristrutturazione di un'appartamento si trova una tubazione
             condominiale rotta con presenza di amianto.

Riportiamo la sentenza del Tribunale  di Roma, sentenza 226 Luglio 2017, N.° 15236,relativa a delle infiltrazioni in un immobile
condominiale, che poi si sono rivelate essere di amianto.

Il caso: Una condomina, dopo l’acquisto della proprietà, inizia i lavori di ristrutturazione Integrale dell’appartamento, compresi gli impianti.
La condomina del piano sottostante avverte del formarsi di macchie di umidità nel soffitto del bagno sottostante.

L' amministratore, dopo essere stato informato dei fatti, invia con molto ritardo un tecnico che accerta con un' indagine svolta con una
strumentazione a raggi infrarossi, che la causa delle infiltrazuioni è una tubazione condominiale rotta, con evidente presenza di amianto.

L’amministratore allora sospende ogni operazione, non sostuisce la tubazione in amianto ammalorata , lasciando aperta per molto tempo
la parete del bagno, intralciando i lavori di ristrutturazione, in quanto il vano non poteva essere utilizzato .

Il Tribunale di Roma ha accolto la domanda della condomina danneggiata , ha accertato la responsabilità e l’inadempimento del condominio
chiamato in giudizio, condannandolo al risarcimento in favore della condomina di tutti i danni derivanti, sia di natura patrimoniale e non,
comprensivi del danno alla salute (art 32 Costituzione).

Il Condominio è stato condannato per non aver rimosso prontamente le tubazioni in amianto ammalorate. 

L’amministratore e quindi il condominio è stato condannato perché dopo aver rinvenuto nelle tubature condominiali la presenza di amianto,
non si è attivato prontamente per la rimozione delle tubature ed il ripristino della parete del bagno, facendo esporre la donna ed il proprio
nucleo familiare ai danni da inalazione di sostanze cancerogene.

Alfagest Roma © Riproduzione Riservata.

Roma, 04.07.2019

ALFAGEST ROMA – Gestione Immobili I Amministrazione Condomini

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